La Mesopotamia, Getty Villa Museum: dove ammirare le meraviglie della culla della civiltà

Daily / Editoriali - 28 July 2021 08:00

Mesopotamia: la storia da scoprire, le mostre nel mondo per comprendere la culla della civiltà.

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I Sumeri, la nascita della civiltà

I Sumeri sono stati per molti anni un popolo dimenticato fino a quando dalla sabbia dell'antica regione della Mesopotamia sono riemersi i resti di una civiltà ancora non del tutto compresa e spiegata dagli studiosi. Quando si parla comunque della Mesopotamia ci si riferisce alla vetusta storia indicandola come culla della civiltà. Popoli che si sono susseguiti, dai Sumeri ai Babilonesi, in un susseguirsi di epoche e storia. Dalle prime forme di scrittura alla urbanizzazione, infatti i Sumeri come gli Egizi vengono considerati la prima civiltà urbana della storia. Un popolo complesso, politeista, che aveva una cultura religiosa molto vasta e ricca come organizzata era anche la vita nelle città. Antiche civiltà che un poco alla volta riemergono dalle sponde del Tigri e dell’Eufrate.

L'importanza della città di Uruk

In un recente mostra organizzata alla Getty Villa vengono presentati una serie di oggetti e immagini che mostrano lo sviluppo della civilizzazione nella Mesopotamia, dalla nascita della scrittura allo sviluppo della società. La vita dei Sumeri era organizzata in città stato governate dal principe, vegliate dal dio locale, nelle quali veniva data molta importanza alle istituzioni e alla cultura. Tra le più importanti città Sumere c’era Uruk, oggi corrispondente ad un luogo prossimo al fiume Eufrate, a più di duecento chilometri da Bagdad. Si dice che le mura di Uruk fossero state fatte edificare dal Re Gilgamesh, divenuto poi un eroe di un omonimo poema. Oggi l’urbanizzazione e la cultura della antica civiltà sumera viene fatta rivivere in questa mostra organizzata dal Getty Villa Museum.

Getty Villa, la mostra sulla Mesopotamia: dove nasce il linguaggio più antico e la birra

Mesopotamia Civilization Begins è la mostra di richiamo organizzato dal museo del Louvre di Parigi in collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Ospitata alla Getty Villa, la mostra è stata inaugurata il 21 aprile. C'è tempo fino al 16 agosto per pianificare la visita o usufruire delle iniziative online. La mostra copre tre millenni, dalle prime città costruite intorno al 3200 a.C. alla conquista della Babilonia da parte di Alessandro Magno nel 331 a. C.
Tra le iniziative online, l'archeologo Tate Paulette invita a un viaggio a ritroso nel tempo per scoprire come i mesopotamici producevano la birra, bevanda apprezzata a tavola e durante i festeggiamenti. Sembra, infatti, che i mesopotamici siano stati i primi cultori della birra: una tavoletta sumera risalente al seimila anni fa descrive la scena di un gruppo di persone che si abbeverano con cannucce di paglia, mentre una poesia sumera dedicata a Ninkasi, patrona della birra, contenente l'antica ricetta.
Altro evento online è riservato alla scoperta della scrittura cuneiforme: invece di scrivere su tavolette d'argilla, i partecipanti scriveranno su tavolette di biscotti speciali seguendo una ricetta con gli ingredienti di casa.

La cultura della Mesopotamia, mostre attuali e permanenti

A New York, il Morgan Library & Museum presenta la mostra She Who Wrote: Enheduanna and Women of Mesopotamia, 3400-2000 BC che verrà inaugurata il 10 settembre 2021 e sarà fruibile fino al 16 gennaio 2022. La mostra riunisce una straordinaria selezione di opere d'arte che catturano la vita delle donne nell'antica Mesopotamia, in un periodo intercettato dalla fine del quarto al terzo millennio a.C.
La sacerdotessa e poetessa Enheduanna, prima autrice della Storia conosciuta per nome, è figura di spicco. La mostra celebra la poesia e l'eredità di Enheduanna come autrice, sacerdotessa e donna, ma rende ragguardevole testimonianza dei ruoli delle donne nella religione e nell'economia all'epoca.
Mostra permanenti sulla cultura della Mesopotamia sono ospitate in diversi musei nel mondo, le collezioni più note sono quelle del Louvre e del British Museum. Tuttavia, esistono collezioni altrettanto degne di nota. Il Museo dell'Asia Anteriore, o Museo del Vicino Oriente, ubicato nell'ala sud del Museo di Pergamo di Berlino, offre un'importante collezione con reperti autoctoni risalenti a seimila anni fa.
A Chicago, l'Oriental Institute Museum possiede una collezione dedicata alla Mesopotamia, acquisita grazie a scavi archeologici in loco, che è tra le più complete al mondo.
La collezione dei testi cuneiformi del Museo di Antichità di Torino (MAT) è la più significativa in Italia: la raccolta di antichità mesopotamiche al Museo di Torino ebbe origine nel 1847.
Per gli appassionati dotati di computer e accesso alla rete, c'è il Museo Virtuale dell´Iraq: un progetto multimediale on-line di carattere scientifico-culturale, promossa dal Consiglio Nazionale delle Ricerche con il sostegno finanziario del Ministero degli Affari Esteri. Il progetto, nato per comprendere la culla delle civiltà, è opera della collaborazione tra studiosi del mondo antico, esperti dell'ambito della comunicazione e dell'informatica, architetti ed esperti nel campo della modellazione 3D, provenienti da diversi istituti del CNR.

L’altra faccia della Mesopotamia i popoli successivi ai Sumeri e l’incidenza nello sviluppo dell’arte fino a Babilonia

L’arte sumerica predinastica comprende il periodo tra il 3100 ed il 2800 a.C.: si tratta della dinastia dei Lagash, che dominarono la nazione per 440 anni, fino al 2110 a.C. A questo periodo corrispondono esempi di costruzioni monumentali a carattere religioso, come il tempio di Eridu – dio delle acque – e quello di Uruk – a 20 chilometri ad est del fiume Eufrate. La protodinastica va dal 2800 ed il 2350 a.C.: qui avanzano le città-stato di Ur, Lagash, Mari.
I templi sono in argilla, e un esempio della rinnovata capacità mimetica della scultura è la statua del Principe di Lagash, dedicata al dio Ningishzida e rinvenuta tra le rovine di Girsu, in Iraq meridionale. La statua dell’intendente Ebih II - custodita al Louvre di Parigi - rappresenta colui che offre garanzie, ed era collocata nei templi. La fase accadica si colloca tra il 2375 al 2800 a.C.: emblematica è Testa di Sargon proveniente da Ninive – città oggi perduta - realizzata in bronzo, e che rappresenta Sargon di Akkad o suo nipote Naram-Sin, con naso aquilino, zigomi prominenti, labbra paffute, barba e capelli risoluti e articolati. La neosumerica va dal 2112 al 2004 a.C.: la Mesopotamia torna ad essere frazionata in diversi regni regionali, Isin, Larsa, Eshnunna, Babilonia. Si erigono diversi santuari e edifici sacri, disposti intorno ad uno ziqqurat di notevoli dimensioni, sulla cui sommità si ergeva il tempio dedicato alla dea Nanna.

Mesopotamia, un tesoro da scoprire

Al British Museum di Londra molti oggetti illustrano il successo economico basato sull'agricoltura, l'invenzione della scrittura, gli sviluppi della tecnologia e dell'arte e le varie conquiste dei Sumeri. Gli oggetti rinvenuti nel cimitero reale di Ur, nell'Iraq meridionale, sono tombe, scheletri, gioielli, ceramiche e strumenti musicali.
La Standing female worshiper – conservata al Met Museum di New York insieme ad altri 11 esemplari - è una donna in piedi con le mani giunte davanti al petto, rinvenuta negli intonaci di una panchina di mattoni di fango situata in una delle celle del tempio di Nippur.
Di invenzione sumerica è probabilmente la prima ruota comparsa in queste terre, nata prima sotto forma di tornio da vasaio. La scrittura cuneiforme è la prima di cui abbiamo notizia, antecedente di settantacinque anni i geroglifici egiziani.

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